
Ecco l’esperienza che ci riporta Ariela su Perth, cittadina australiana. La sua avventurà però inizia da Londra, dopo mesi di stage in Italia non pagati, lavori a progetto e nessuna possibilità di carriera.

La Scheda
Nome | Ariela |
Anno di Nascita | 1985 |
titolo di Studio | Diploma di Laurea |
Lingue conosciute | Inglese |
Che cosa ti ha spinto a trasferirti?
Sono sempre stata una brava studentessa, di quelle che stanno tra il buono e il distinto ma che qualche volta bocciano un esame e altre un 30 e lode. Quelle che si sono sempre comportate bene in classe ma che sono state riprese a parlare con la compagna di banco e che qualche volta rimaneva sul bus e andava fino in centro in città invece di andare a scuola.
Ho sempre fatto del mio meglio. Mi sono laureata in pari con gli esami e ho sempre lavorato per mantenermi.
Ho affrontato una vita familiare molto difficile facendo gli errori che si fanno in gioventù ma senza mai perdere l’obiettivo. Laurearmi e cercare un lavoro che avrebbe riscattato la mia famiglia di semplici operai e il desiderio di mio padre orgoglioso di avere una figlia “brava”.
Dopo la tanto faticata e sudata laurea trovai uno stage non retribuito di 6 mesi. L’agenzia decide di tenermi a lavorare per altri 6 mesi a progetto. Così per tre anni. Tre anni in cui ho imparato un lavoro, o meglio, inventato. Tre anni in cui non lavoravo a progetto ma come impiegata vera e propria senza ferie, malattie, tredicesima, quattordicesima, straordinari pagati o contributi pensione. Ho creduto alle promesse della mia azienda. Fino a quando i rinnovi del mio progetto non sono dovuti finire. Ho lavorato un mese a nero per poter riprendere il tira e molla. Quando… Sorpresa. L’azienda mi fa notare che i miei standard lavorativi non sono conformi alle loro richieste. Richieste che per loro stessa ammissione non mi hanno mai chiarito quindi facendo un mea culpa mi propongono un contratto di 3 mesi di “formazione”. Tre mesi vissuti in primis iniziando a dubitare delle mie capacità.
Possibile che in tre anni non abbia imparato il mio lavoro? Perché nessuno mi ha mai detto niente? Dove ho sbagliato? Dopo di che uno scatto di orgoglio. Possibile che un lavoratore dopo 3 anni in cui niente e nessuno si sia mai lamentato del lavoro svolto, adesso tutti si svegliano e cascano dal pero? Posso accettare di non saper fare un lavoro che nessuno mi ha mai spiegato ma che mi è stato dato in mano da inventare?
Infatti dopo 3 mesi passati brillantemente, ecco che scatta la seconda fase. “Purtroppo non abbiamo più lavoro, però puoi rimanere fino a Dicembre per ringraziarti di questi anni passati con noi”. Non posso scrivere parolacce vero?
Così, dopo tanti sacrifici decido che fare sacrifici, in Italia, non serve a niente. Ero esattamente alla stregua di quei “bamboccioni” che si laureano con 10 anni di ritardo (o mai) o che non hanno voglia di fare niente nella vita se non uscire e divertirsi. Piena di rabbia decido di staccarmi dal mio solito senso del dovere e cerco piccoli lavoretti extra per pagarmi solo tanto divertimento sempre castrato nel corso degli anni per via degli studi o del lavoro.
Nonostante la grande batosta, l’unica certezza della mia vita spazzata via dal vento, decisi che dopo un break di qualche mese sarei tornata a fare sacrifici. A Londra.
E così fu. Londra è stata un grande sogno e un grande incubo ma un’esperienza magnifica che mi ha cambiato per sempre e che rimarrà per sempre nel mio cuore.
Purtroppo i problemi italiani mi avevano richiamato in patria e avevo deciso di dare al mio bel paese una nuova opportunità. Dopo un anno a Londra tutto ti sembra possibile, tutto ti sembra ancora vita. Un lavoro lo troverò, se vorrò studiare un lavoretto lo troverò, qualche cosa farò… qualche cosa farò sì… qualche cosa farò.
Qualche cosa di sicuro io farò: piangerò.
Un amaro ritorno in patria. Non solo per il perpetursi della noia e nell’apatia totale ma proprio per un sentimento di rassegnazione dilagante. Qualsiasi cosa farai non sarà abbastanza. Sapete come ci si sente quando un enorme sasso vi sta cadendo addosso e per quanto corriate sapete che ormai è andata, solo un colpo di fortuna vi salverà? Non sono mai stata inseguita da un enorme sasso ma ho vissuto in Italia per 28 anni. Amici insoddisfatti, familiari preoccupati per il tuo futuro e l’unico modo per sopravvivere sembra sia l’evasione da quel mondo sempre uguale a se stesso. Io non voglio evadere, io voglio vivere una vita normale e regolare con un lavoro, una casa e un cane da portare a spasso il pomeriggio.
Se la rabbia mi aveva spinto a scappare dall’Italia la prima volta, adesso si trattava di una decisione difficile e sofferta. Stare lontana ti fa sentire la mancanza di tutte quelle persone care che fanno la differenza nella tua vita, fino al punto da essere pronta ad accettare qualsiasi cosa pur di stringere i tuoi amici e dormire sul divano con il tuo cane. Invece poi torni e ti rendi conto che la disperazione non ti fa più vedere quanta ricchezza hai intorno a te. E quello che hai ti serve per sopravvivere. Io voglio vivere invece.
Così senza fare progetti per il futuro, ecco un nuovo biglietto sola andata per l’Australia. Nel tempo della precarietà, il mutamento continuo di una persona è antropologico, no?
Alla rabbia ho sostituito la gratitudine. Grazie cara azienda per avermi reso libera, grazie crisi economica italiana per avermi dato la voglia e la spinta per farmi viaggiare per il Mondo.
Quale paese hai scelto per la tua nuova avventura?
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Australia
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Perth
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SI, ma non molto bene
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Da sola
Foto di Perth
Tantissimo | Abbastanza | poco | |
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Perth è una città piena di opportunità lavorative in cui sicuramente la condizione meteorologica gioca un ruolo molto importante. Potreste mai essere depressi con un mare meraviglioso sotto casa e sole tutti i giorni? Quando l’unica preoccupazione delle persone intorno a te è scegliere quale infradito mettere?
Dove abita Ariela a Perth?
Vivo in casa con una famiglia di australiani come ragazza alla pari. Ho la mia camera e il mio bagno privato. Uso macchina. Cibo pagato. La mamma spessissimo cucina anche la cena… abbiamo un giardino con due cani.
- Una camera in un appartamento in condivisione
Foto casa
E quale lavoro svolgi all’estero?
Dopo aver lavorato come pizzaiola e cuoca a Londra, qui a Perth ho intrapreso la carriera di au-pair. In realtà l’obiettivo sarebbe diventare insegnante, questa è una prova per vedere come mi trovo e rapporto con i bambini. E per ora è un successo. Oltre all’esigenza di lavorare e fare soldi, per me questa scelta è qualcosa di più grande che mi sta completando emotivamente.
La famiglia con cui mi trovo mi ha accolto come una figlia e sono sempre disposti ad aiutarmi se ho un problema.
Vivere e lavorare in un’atmosfera così calda e accogliente vale molto di più che correre tra i tavoli in un ristorante. Qui le mance sono i sorrisi del bambino e le parole di sostegno dei genitori. La mia aspirazione massima era poter essere insegnante di filosofia ma fare l’educatrice in un’asilo ho scoperto essere per ora un giusto compromesso per il futuro.
Informazioni sul lavoro
Sei partita dall’Italia con | NESSUN lavoro e contatto |
Come hai trovato lavoro | Rispondendo a vari annunci su internet |
In che settore lavori | Uffici e Segreteria |