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Trasferirsi nel Regno Unito dopo il Brexit

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Un articolo creato con un unico scopo, aiutare tutti gli italiani che vivono nel Regno Unito ad affrontare il post Brexit.

La Brexit non è un problema da poco, dato che, secondo l’Office of National Statistics (Ufficio delle Statistiche Nazionali) riguarda ben 3,5 milioni di persone. E pensare che fino a tre anni fa si contavano circa 3,2 milioni di cittadini europei residenti nel Regno Unito, con maggioranza di polacchi, irlandesi e italiani(quest’ultimi soprattutto concentrati a Londra).

Iniziamo chiarendo una delle più grandi preoccupazioni degli italiani che vivono nel Regno Unito. Anche se l’uscita ufficiale del Regno Unito è il 29 marzo 2019, tutti gli italiani potranno rimanere, con l’accesso ai fondi e ai servizi pubblici come quelli del sistema pensionistico e sanitario.

Che succede se mi trasferisco dopo la Brexit?

Non cambia nulla per tutti quelli che decideranno di trasferirsi nel Regno Unito dopo l’uscita ufficiale dall’UE. L’unica differenza è l’obbligo di doversi registrare se la permanenza sarà superiore ai 3 mesi.

Il Regno Unito sta ancora negoziando con l’Unione Europea, per quel che riguarda la libera circolazione e con i dati raccolti fino ad oggi, se il Regno Unito non decidesse di restare nel mercato unico saranno introdotte varie forme di controllo per poter lavorare. Nel nostro caso saremo soggetti alle leggi sull’immigrazione interne, già applicate per i cittadini al di fuori dell’Europa. Quindi con molta probabilità verrà richiesto un visto di lavoro e potrebbero introdurre anche un sistema di selezione a punti basati sulle esigenze effettive del Paese. Ancora non c’è nulla di ufficiale, quindi non allarmatevi.

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