
Il mercato del lavoro italiano sta vivendo un momento di grande difficoltà: il tasso di disoccupazione continua a crescere di anno in anno, mentre sembra essersi arrestato l’aumento degli stipendi medi, che nel 2013 è stato di appena 4 euro. Gli italiani sono considerati tra i lavoratori meno pagati d’Europa e, in questo periodo storico, devono inoltre sostenere un costo della vita tra i più alti dell’intero continente, col risultato che nel nostro Paese si “vive male”. Questo fenomeno coinvolge tanto i lavori specializzati quanto quelli generici, unendo nella spirale della crisi operai, avvocati, medici e agricoltori.
Stipendi medi in Italia, parametri e calcolo
Per avere un’idea più chiara della situazione, vi segnaliamo un elenco di professioni con i relativi guadagni netti annuali, percepiti in Italia. I dati sono puramente indicativi e sono stati calcolati ipotizzando la situazione di un lavoratore full time nel nostro Paese, in posizione dipendente, con meno di 10 anni di anzianità nel proprio impiego, coniugato e con due figli a carico.
Risorse Utili
Queste cifre possono essere più o meno alte a seconda della città in cui si vive, dell’azienda per cui si lavora, degli anni di anzianità effettivamente accumulati e del carico fiscale sostenuto (se non si hanno figli o persone a carico, ad esempio, l’ammontare delle tasse da pagare sarà più alto).
Queste cifre sono suddivise in 13 o 14 mensilità, a seconda del tipo di contratto che si possiede. Nei casi di lavoratori a tempo determinato o collaboratori a progetto, bisogna invece calcolare un massimo di 12 mensilità e ridurre sensibilmente l’importo dello stipendio medio percepito.
La media degli stipendi mensili italiani va calcolata diversamente, infine, per i lavoratori autonomi (commercianti, titolari di attività, liberi professionisti), i cui guadagni oscillano mensilmente in base al fatturato.